Parlando del carattere degli artisti mi hanno fatto ricordare un episodio della mia infanzia.
Come si dice .. correva l'anno 1972 (più o meno) ed ero all'inaugurazione di una
esposizione di mio padre a Milano con le opere con i cambiamenti di luce.
Suppongo che si trattasse della galleria "Globarte" ma forse alla Globarte mio padre presentò ancora la sua precedente espressione artistica e quindi potrebbe essere successo alla "Il mercante" o allo "Scorpione". Vabbè nel lasso di un paio d'anni mio padre espose in quattro gallerie in Milano, mio padre era estremamente nervoso e per questo penso che fosse
proprio la prima con la nuova forma espressiva.
Non che il suo nervosismo
fosse una novità ma un episodio come quello che vado a raccontare non era mai
successo e, per fortuna, non successe più in futuro.
Dopo le presentazioni e i discorsini
di rito (non so se si usano ancora) ci fu un breve vernissage e poi si spensero
le luci per mostrare le opere sotto luce nera.
Passata una mezzoretta con i
commenti più disparati dei presenti (per quasi tutti la luce nera era una novità
assoluta) un tizio comincia a spiegare come secondo lui mio padre operava per
produrre le sue opere, lui supponeva che mio padre realizzasse l'opera notturna
poi stendesse un velo con qualche sostanza e infine applicasse un secondo strato
per la visione diurna.
Bene mio padre non provò neppure a dialogare con
questo tipo che poveretto in buona fede faceva le sue ipotesi sballate, cominciò
a dare in escandescenze e lo prese letteralmente di peso sbattendolo fuori dalla
galleria. Ovviamente l'evento era oramai rovinato.
Mi chiedo se forse la migliore
strategia per un gallerista non sia quella di escludere alcuni artisti dalla
inaugurazione ma immagino che questo potrebbe comportare altri problemi con il pubblico che
viene non solo per opere bensì per conoscere l'artista.
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