sabato 1 novembre 2014

Opera 154 con variazioni dinamiche

L'opera di Mario Agrifoglio che presento oggi non è una novità perché già altrove l'ho mostrata.
E' un'opera del 1978 di dimensioni 60x70 cm

La forza di questa opera è di mostrare con semplicità esemplare il fenomeno della Wdivergenza di alcune superfici colorate dallo stesso rosso.
Con parole più tecniche essa rappresenta il fenomeno del difetto metamerico dell'opera illuminata normalmente di luce solare verso l'illuminazione da luce nera, diremo in sintesi che cinque rossi Wdivergono mostrando una gamma molto variata di colori risultanti.

Ritengo questa un'opera fondamentale di passaggio, nel percorso di Agrifoglio, tra la fase di sperimentazione delle variazioni e la fase successiva di controllo estetico vero e proprio del difetto metamerico.

opera 154, tecnica mista su tela, 1978, 60x70 cm
In alcune opere di questo periodo (questa è una di quelle) Agrifoglio esemplifica un concentrato di conoscenze con pochi essenziali tratti. Qui con quattro linee, un cerchio, una fascia trasforma la teoria del colore ina una costruzione consunta e superata.

Dopo aver visto (e meditato) il significato autentico di quest'opera, dopo aver compreso le ragioni della sua costruzione semplice ma potente, possiamo acquisire in silenzio la conoscenza che Agrifoglio ha inteso trasmettere: signori, sappiate che la sintesi additiva e la sua complementare mescolanza sottrattiva  sono solo una parziale e semplificata espressione delle tecniche necessarie per la realizzazione di operazioni estetiche estreme (ed estremizzate) sul colore.

Esse, nel mondo di Agrifoglio, a cavallo tra illuminazioni diversificate e con l'utilizzo di pigmenti fluorescenti (e/o luminescenti) oggi non possono più rappresentare un aiuto per l'artista (o l'artigiano del colore) nella composizione, non senza la consapevolezza di una loro limitata, parziale, verità esplicativa dei fenomeni in gioco.




Oggi, a posteriori, possiamo affermare che questa serie di opere semplificate rappresentano il passaggio logico tra una visione di questi fenomeni semplicemente estasiata e il successivo (nelle opere di Agrifoglio) utilizzo consapevole nei giochi compositivi.

Se nella prima fase (1970-1974) l'artista ha goduto e si è immerso nella poetica e nella lirica dei fenomeni sul colore che veniva via via a scoprire, nella seconda fase (1974-1978) ha spostato la sua forma estetica espressiva verso una geometria regolare che meglio si adattava allo spirito didattico richiesto dalle nuove conoscenze.

Questa opera rappresenta gli esercizi sulle scale e gli arpeggi che un musicista deve acquisire per potere poi creare melodie complesse.

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