mercoledì 26 novembre 2014

L'anello di congiunzione

Rovistando tra le opere della fondazione, ho trovato una piccola opera su compensato che, dopo aver fotografato mesi fa, ho accantonato tra le opere minori.
Qualche giorno fa, nel tentativo di fare ordine concettuale tra le opere del primo periodo di prove e tentativi iniziali con la luce nera e l'uso di colori fluorescenti ho rivisto con occhi diversi questa piccola opera.
In realtà essa rappresenta un piccolo gioiello, mi pare l'anello di congiunzione tra le opere di Mario Agrifoglio della prima pare degli anni '60 e le opere sotto luce nera.
La scelta dei colori sotto luce regolare è la stessa delle opere del periodo iniziale della sua carriera e anche la rappresentazione delle forme, pur nella sua forma astratta, richiamano gli alberi spogli che frequentemente riempivano le tele nel periodo precedente.

Opere viola

Il viola, ottenuto dalla mescolanza di rosso e blu rappresenta la congiunzione degli opposti, l'equilibrio tra il sangue e il cielo.
Sintesi tra la passione e irruenza del rosso e la tranquillità e trascendenza del blu, il viola diviene espressione di moderazione, senso della misura, temperanza.
Il viola simboleggia il tormento con una ambizione spirituale.

Opere viola
 
In psicologia si afferma che chi preferisce il viola, predilige le sensazioni forti ma tende ad identificarsi con il prossimo: è apprensivo, impacciato, ma nello stesso tempo desidera venir compreso.

Le opere del video sono del 1989, la serie di opere viola inizia nel 1988 e comprende una quindicina di opera, forse anche una ventina, perché molte sono a prevalenza viola ma offrono una gamma di variazioni estetiche non solo viola.
L'ultima opera del ciclo viola realizzata è del 2005; se il viola è la risultante di rosso e blu, il grigio rappresenta la miscelazione neutra per eccellenza: quest'opera più di altre, rappresenta una ricerca di equilibrio molto marcata sia nei colori che nelle forme geometriche.
Si badi al cerchio centrale e all'equilibrio delle superfici quasi si trattasse di una equazione matematica risolta con i colori.
Opera nr.100 2005, 60x60 cm

Opera 100 illuminata di luce nera

lunedì 24 novembre 2014

4 Opere del 1972 - variazione dinamica

Oggi vi presento 4 opere del 1972.
Queste opere fanno parte di una serie studiata per realizzare delle serigrafie, infatti di queste opere esistono delle limitate serie di serigrafie.
Il tema comune a queste opere è quello di offrire un cambiamento evidente, radicale, della forma.
Nelle prime 3 che presento nel primo video tutte hanno un cerchio presente nella versione diurna che scompare nella versione notturna.

3 opere del 1972



Esistono altre due opere della stessa serie con il gioco di cambiamento inverso, ovvero con un'opera in un compare un cerchio inesistente nella versione diurna. In questo video ve ne presento una delle due.


La comparsa del cerchio

mercoledì 19 novembre 2014

lunedì 17 novembre 2014

Opera 282 con variazioni dinamiche

Attorno al 1990 Mario Agrifoglio realizzò una serie di opere viola. Questa serie è composta da 5 opere del 1989 e una del 1992.
Una prima lettura della ragione d'essere di queste opere è una sorta di ribellione alla visione minimalista monocromatica di parte dell'arte contemporanea. Una seconda lettura probabilmente più corretta nella visione quasi maniacale della espressività attorno al metamerismo è proprio la volontà di offrire a parità di visione normale una gamma differente di visioni sotto luce nera, giocata non sul colore bensì sulle forme.
Infatti queste opere, dall'apparenza monocromatica, offrono una variabilità di forme sotto luce nera ma non una variabilità di colori; in questo periodo l'evoluzione della ricerca di Agrifoglio si spostò da una massimizzazione del difetto metamerico verso una lettura più semplice da acquisire.
L'abitudine all'osservare superfici molto colorate va coltivata a lungo. Come per la musica, dove il pop ha ristretto la gamma di sonorità aumentando e semplificando l'ascolto rispetto a musiche più elaborate, anche la visione dei colori con un numero inferiore e quasi ripetitivo di tonalità semplifica e strizza l'occhio alla popolarità.
Opera 282, tecnica mista su tela, 50x50 cm
 
Variazioni dinamiche dell'opera 282


sabato 15 novembre 2014

Opera 280 con variazioni dinamiche

Un'altra opera significativa è l'opera 280 che ho già presentato, in questo post ne mostro le variazioni dinamiche.
Questa è un'opera simbolica molto rappresentativa della concezione filosofica sottostante il compensazionismo di Mario Agrifoglio, penso che su quest'opera scriverò un articolo molto esteso perché il simbolismo legato alla sovrapposizione di una fascia bianca su una fascia nera, trasformata in una croce luminosa era volutamente una sovrapposizione della filosofia orientale con la filosofia cattolica. Molta della ricerca di Agrifoglio nasceva da esigenze spirituali molto accentuate e mitigate in una pittura volutamente logica ed esplicativa, potente nella sua semplicità geometrica.
La forza di questa Arte sta proprio nella ricerca di semplicità espressiva all'interno di una complessità concettuale oltre le conoscenze pratiche e teoriche attuali.
L'uso di una tecnologia moderna quale l'illuminazione a luce nera, la scoperta delle debolezze della teoria del colore, la rappresentazione del metamerismo e il dominio del difetto metamerico sono lì, scoperte e mostrate nella maniera più semplice possibile, con una volontà pedagogica che solo l'Arte maggiore può perseguire e raggiungere.

Opera 280, 1974, tecnica mista su tela
 
Con le sue variazioni dinamiche:

Opera 161 con variazioni dinamiche

In questo post presento le variazioni dinamiche dell'opera 161.
Ho già scritto altrove che probabilmente è un'opera incompiuta, ma nella sua semplicità è di un impatto espressivo estremo.

Opera 161, 1975 - Tecnica mista su compensato.
Ecco la dinamica delle variazioni dell'opera:

venerdì 14 novembre 2014

Opera 190 con variazioni dinamiche

L'opera che presento in questo post è un'opera della quale non conosco l'anno di realizzazione, suppongo che sia stata realizzata attorno al 1985. Le dimensioni sono 100x100 cm e la sua particolarità è quella di essere stata realizzata su lamiera.

 
Opera 190, anni 80, tecnica mista su lamiera, 100x100 cm
 
Opera 190 illuminata sotto luce nera

Le variazioni dinamiche di questa opera sono molto marcate, nella versione a luce nera compiono le fasce laterali diagonali invisibili nella versione normale e scompaiono invece i cerchi neri presenti nella versione a luce solare.
Quest'opera mostra come il nero in realtà non sempre assorba tutte le radiazione e rende esplicita la differenza tra il 'nero' teorico, che assorbendo tutte le radiazioni dovrebbe rimanere nero, e il 'nero' reale.
Variazioni dinamiche dell'opera 190

giovedì 13 novembre 2014

Foglie con variazione dinamica

L'altra opera in asta da Capitolium, foglie.

http://capitolium.arsvalue.com/asta/asta-176---old--modern-masters/sessione/seconda-sessione/lotto/120/1738/2399/2814590/50

Questa è un'opera estremamente complessa e gradevole, giocata su piani spaziali sia nella versione normale che nella versione a luce nera.


"Foglie", 1990. Tecnica mista su tela. 60x60 cm

"Foglie" in versione luce nera
Ed ecco la variazione dinamica dell'opera.

Opera 14 con variazioni dinamiche

La prima opera che presento oggi ha titolo "Variazioni", è un'opera del 1994, tecnica mista su tela e fa parte di una serie di opere cromaticamente simili sotto luce normale ma con forti differenze sotto luce nera.

L'opera fotografata normalmente si presenta così:

Opera "Variazioni" tecnica mista su tela 60x60 cm

mentre fotografata sotto luce nera si presenta così:

Opera "Variazioni" sotto luce nera

Lo studio di questa serie di opere è concentrato su alcune Wdivergenze e Wconvergenze (molto marcata blu), ma anche con una caratteristica zona di costanza metamerica arancione (in basso a destra)
Un'opera simile (nella versione diurna) è stata battuta da Capitolium nel luglio scorso.

Anche questa opera è in asta da Capitolum:
http://capitolium.arsvalue.com/asta/asta-176---old--modern-masters/sessione/seconda-sessione/lotto/119/1738/2399/2814589/50


Il video è in media risoluzione ma rende abbastanza bene l'effetto delle variazioni luminose.

 
Opera "Variazioni" con trimming delle luci
 
 



martedì 11 novembre 2014

Opera 216 con variazioni dinamiche

Ho sempre considerato questa, un'opera minore, considerato che la dominante gialla dello sfondo nella versione diurna è abbastanza rara nelle opere di Mario Agrifoglio.
Questa opera è realizzata nel 1975 rappresenta il controllo delle wdivergenze giallo/marroni, lo sfondo da giallo si trasforma ora in grigio, ora in verde.
Esteticamente il gioco di cerchi che tende ad esplodere da due cerchi multicolori a cinque cerchi è tipico di molte opere di questo periodo.


Opera 216, tecnica mista su tela. 1975 60x70 cm

Opera 216 illuminata sotto luce nera


Occorre rimarcare come la scelta di una figura geometrica semplice come il cerchio abbia sia un aspetto simbolico che un aspetto pratico.
L'aspetto simbolico tradizionale del cerchio quale rappresentazione della perfezione si lega a quello della sua esplosione su un gioco di piani, mentre sotto l'aspetto pratico (nella realtà estetica) l'effetto ottico reso dall'opera è quello di mostrare l'impossibilità dell'occhio di decidere quale sia il cerchio dominante, ovvero quale sia la sfera (il cerchio) davanti e la sfera (il cerchio dietro).

Nella versione diurna, infatti, i cerchi completi sono due e posti su un piano dimensionale piatto, velati poi da altri cerchi parziali, usati come schematica resa tridimensionale (una simulazione di ombre): in sintesi la figurazione tende a mostrarsi come due schematiche sfere tridimensionali che non decidono chi sia in primo o secondo piano.

Si può concentrare l'occhio sul cerchio basso e vederlo come una sfera, quasi simultaneamente il cerchio alto si mostrerà lui come una sfera che viene a galla, concentrandosi invece sul cerchio (sfera) alto si otterrà l'effetto opposto, ovvero di vedere la sfera (cerchio) bassa venire in superficie.

Nella versione sotto luce nera invece si ha un'esplosione, i due cerchi diventano cinque ma ancora l'occhio è incapace di decire quale sia l'ordine spaziale degli stessi, unica certezza che la rappresentazione non è più relativa a due sfere ma a cinque cerchi su piani velati e sovrapposti.

A tutto questo la dinamica di variazione giocata con la variazione della luce solare aggiunge un tocco quasi esoterico.



domenica 9 novembre 2014

Opera 171 con variazioni dinamiche

In questo post mostro un'opera che esprime bene il concetto della Wdivergenza e del controllo del metamerismo (e del suo difetto) al variare della sorgente luminosa.
L'opera, realizzata su tela con tecniche miste, dal titolo 'Punto strategico' è del 1989, ed ha dimensioni 60x60 cm.
Visualizzata sotto luce normale appare come una superficie rossa, leggermente variegata con tonalità molto simili dando quasi l'impressione di essere semplicemente una esperienza monocromatica su variazioni rosse.
Illuminandola sotto luce nera si ottengono invece zone molto variegate di colori marcatamente differenti.
Opera 171 con variazioni dinamiche
 
 
Ecco come l'opera si presenta normalmente.
 

Opera 171, 1989 60x60 Titolo 'Punto strategico'
 
E come si presenta pienamente illuminata sotto luce nera.
 
Opera 171, 1989, Titolo 'Punto strategico' illuminata di luce nera 
 
Nel 1989 Agrifoglio realizzò alcune opere con questo concetto di rappresentazione monocromatica a leggere variazioni tonali, la maggior parte di esse con superfici viola. Quest'opera con superfici rosse, al posto di quelle viola, rappresenta a tutti gli effetti un unicum. La scelta, dopo aver testato il rosso, fu infatti quella di operare quasi sistematicamente sul magenta/viola, realizzando con queste tonalità numerose opere.
 


sabato 1 novembre 2014

Opera 154 con variazioni dinamiche

L'opera di Mario Agrifoglio che presento oggi non è una novità perché già altrove l'ho mostrata.
E' un'opera del 1978 di dimensioni 60x70 cm

La forza di questa opera è di mostrare con semplicità esemplare il fenomeno della Wdivergenza di alcune superfici colorate dallo stesso rosso.
Con parole più tecniche essa rappresenta il fenomeno del difetto metamerico dell'opera illuminata normalmente di luce solare verso l'illuminazione da luce nera, diremo in sintesi che cinque rossi Wdivergono mostrando una gamma molto variata di colori risultanti.

Ritengo questa un'opera fondamentale di passaggio, nel percorso di Agrifoglio, tra la fase di sperimentazione delle variazioni e la fase successiva di controllo estetico vero e proprio del difetto metamerico.

opera 154, tecnica mista su tela, 1978, 60x70 cm
In alcune opere di questo periodo (questa è una di quelle) Agrifoglio esemplifica un concentrato di conoscenze con pochi essenziali tratti. Qui con quattro linee, un cerchio, una fascia trasforma la teoria del colore ina una costruzione consunta e superata.

Dopo aver visto (e meditato) il significato autentico di quest'opera, dopo aver compreso le ragioni della sua costruzione semplice ma potente, possiamo acquisire in silenzio la conoscenza che Agrifoglio ha inteso trasmettere: signori, sappiate che la sintesi additiva e la sua complementare mescolanza sottrattiva  sono solo una parziale e semplificata espressione delle tecniche necessarie per la realizzazione di operazioni estetiche estreme (ed estremizzate) sul colore.

Esse, nel mondo di Agrifoglio, a cavallo tra illuminazioni diversificate e con l'utilizzo di pigmenti fluorescenti (e/o luminescenti) oggi non possono più rappresentare un aiuto per l'artista (o l'artigiano del colore) nella composizione, non senza la consapevolezza di una loro limitata, parziale, verità esplicativa dei fenomeni in gioco.




Oggi, a posteriori, possiamo affermare che questa serie di opere semplificate rappresentano il passaggio logico tra una visione di questi fenomeni semplicemente estasiata e il successivo (nelle opere di Agrifoglio) utilizzo consapevole nei giochi compositivi.

Se nella prima fase (1970-1974) l'artista ha goduto e si è immerso nella poetica e nella lirica dei fenomeni sul colore che veniva via via a scoprire, nella seconda fase (1974-1978) ha spostato la sua forma estetica espressiva verso una geometria regolare che meglio si adattava allo spirito didattico richiesto dalle nuove conoscenze.

Questa opera rappresenta gli esercizi sulle scale e gli arpeggi che un musicista deve acquisire per potere poi creare melodie complesse.