giovedì 23 aprile 2015

International Year of light

Anche l'organizzazione internazionale patrocinata dalle nazioni unite riporta nel calendario il nostro evento a Satura.
http://www.light2015.org/Home/Event-Programme/2015/Exhibition/Italy-Black-light-and-Bauhaus.html

La pagina della IYOL che riporta l'evento a Satura

venerdì 17 aprile 2015

Il momento

Ecco, tutto è pronto.
Le pareti allestite, le sale completate, rimangono solo pochi particolari e poi tutto è come lo avevi immaginato.
Scegli un angolo e ti siedi ad osservare per alcuni minuti.
Le opere sono lì che mute ti osservano e tu osservi loro, ad una ad una, lentamente.
E' una sensazione strana, hai fatto tutto quello che serviva, hai l'impressione del risultato che volevi raggiungere ma non hai ancora la risposta del pubblico.
Cerchi di immedesimarti in chi osserverà magari distrattamente, su cosa noterà, su cose potrà piacergli o non piacergli, cerchi di capire se puoi agire ancora su quei piccoli particolari che migliorino il tutto.
Pensi se spostare l'ordine di qualche opere può migliorare l'effetto globale ed è allora che ti rendi conto che sì, ogni opera ha un suo perché ma la progressione, la regolarità o l'irregolarità della loro posizione, insomma l'insieme, il tutto è veramente qualcosa in più.
Sono un uomo fortunato, a tutti i galleristi che amano il loro lavoro e hanno vissuto questa sensazione posso dire di riuscire a provare ancora qualcosa in più.
Si perché la luce, lentamente, molto lentamente si spegne, posso rimanere nella sala illuminata solo di luce nera e godermi uno spettacolo che pare l'osservazione del cielo stellato, poi sempre lentamente la luce si riaccende e torna a coprire completamente la luce nera, ancora rimane accesa una ventina di secondi e poi riparte il ciclo.
E' come osservare il tramonto, la notte, l'alba e poi tornare in pieno giorno, nell'arco di dieci minuti questo lo posso vedere una decina di volte.
Pensi a tutti quelli che hanno permesso questo, a chi a portato le opere, a chi a installato le luci, a chi a piantato attaccagli e chiodi e installato fisicamente le opere, a chi a scelto con te la disposizione, con cui hai condiviso la bocciatura delle opere escluse o la promozione delle opere selezionate e mentalmente ringrazi tutti.
Poi il pensiero, più lungo e intenso, a chi quelle opere ha realizzato e mentalmente ringrazi anche lui .. si sono proprio un uomo fortunato.

 

martedì 7 aprile 2015

Andare oltre le apparenze

In occasione della esposizione alla Galleria Satura di Genova,
 scrive Flavia Motolese:

"Andare oltre le apparenze, potrebbe essere questo il messaggio di Mario Agrifoglio. Artista innovatore e geniale che ha dedicato alla ricerca e alla sperimentazione tutta la sua vita; una personalità rara che si è discostata da ogni assunto preordinato in materia artistica per trovare la sua personale via nella concezione stessa che sta alla base del fare Arte. Una profonda indagine del reale e dell’insieme di regole che dominano la cultura occidentale l’ha spinto a elaborare e sottoscrivere nel 1976 il “Manifesto del Compensazionismo” con cui ridefinì la concezione della realtà. Una teoria complessa, in antitesi con l’ideologia monoteista imperante, che afferma l’esistenza di due entità fondanti con caratteristiche opposte, il caldo puro e il freddo puro, dalla cui fusione è stato generato l’universo. La sua pittura è l’oggettivazione di questo pensiero, ogni dipinto di Agrifoglio, anche se in scala e limitato, è la dimostrazione della compresenza della luce bianca calda e della luce nera fredda che, unendosi, generano la varietà della realtà. Desideroso di trovare un linguaggio espressivo che rispondesse alla sua urgenza di andare oltre una pittura fine a se stessa, basata sulla convenzionalità della raffigurazione realistica, approda ad una pittura che trova una soluzione di continuità tra la fenomenologia del sensibile, la componente estetica e quella contenutistica. L’artista pone al centro del suo sistema il colore come entità autonoma in grado di definire armonicamente lo spazio e di creare luce. Traendo spunti dalle ricerche visive e ottiche dei costruttivisti e della Bauhaus e grazie ad uno studio approfondito delle teorie del colore e della fisica della luce, lavora sul rapporto spazio-forma, colore-luce. L’utilizzo di esposizione a luce nera, quale parte integrante dell’ideazione e della fruizione delle opere pittoriche, è conseguenza diretta delle sue elaborazioni teoriche. Ad una prima fase sperimentale in cui la resa di materiali luminescenti e fosforescenti era casuale, è seguita una fase in cui Agrifoglio ha dominato pienamente le variazioni cromatiche e il metamerismo. L’esaltazione del difetto metamerico non persegue, attraverso dialettiche cromatiche, fini estetici, ma è una dichiarazione d’intenti: impegno nella ricerca, distanza da posizioni statiche, superate, che permettano la riproducibilità. Le opere di Agrifoglio sono la raffigurazione dell’armonia del tutto, pure forme geometriche definite dai rapporti del potenziale elettromagnetico del colore. La sublimazione dello spazio reale attraverso figurazioni essenziali è strettamente correlata alla ricerca del fondamento insito in tutte le cose e restituisce un’interpretazione inedita delle infinite possibilità e combinazioni che decodificano l’interiorità e l’esteriorità."